1-Cosa posso fare se non mi sento per niente bene con me stessa? Brutta, insoddisfatta e non riesco a cambiare. Grazie per eventuali consigli.

R.

 

Cara R. quando ho letto la tua domanda mi è preso un colpo perché avrei voluto improvvisamente essere uno di quegli oracoli dell’antica Grecia che tu facevi una domanda e loro ti davano LA risposta. Che poi era sempre una cosa incomprensibile ma nessuno aveva il coraggio di chiedere ao, si vabbè ma che hai detto? Ciò nonostante ti sparavano una frase che era quella e basta. Un po’ come un biscotto della fortuna al ristorante cinese: Fai cose che fanno stare bene spirito perché spirito di essere umano sempre importante.

Invece sono solo Olimpia la rompicoglioni e quindi farò una di quelle cose che fanno venire voglia di sbattere i pugni sul tavolo e che è fastidiosa come le unghie sulla lavagna: io ti risponderò a una domanda con un’altra domanda perché altrimenti entreremmo in un tunnel filosofico senza uscita in cui ragionare sul concetto di insoddisfazione e di bellezza fino a spingerci al perché diavolo abitiamo in una palla sospesa nel vuoto infinito e chi ci ha messo qui.

Però devo dirti che per essere una domanda ha un nome molto incoraggiante che non gli ho dato io ma un tizio americano che fu psi molto prima e molto meglio di me. Lui la chiamò la domanda del miracolo. (Piccolo intervento nerd: lui si chiamava Steve de Shazer e aveva una faccia molto simpatica. Lavorò a lungo insieme alla moglie coreana, psi pure lei, con la faccia simpatica pure lei. Nella mia testa na specie de John Lennon&Yoko Ono delle cose dell’anima).

È una di quelle cose che ho studiato che mi piacciono un sacco e trovo sia un buon metodo per cominciare a prendersi cura dei problemi perché ti costringono a metterli sul piatto, guardarli, contarli e sentire quanto pesano. E fa grosso modo così: “Mettiamo che stanotte succede un miracolo e tu domattina ti svegli e il tuo problema è sparito. Così, puf, per miracolo se n’è andato ad abitare in un’altra galassia. Qual è la prima cosa che ti farebbe capire che non hai più niente di niente domattina quando apri gli occhi? Pensaci un momento e dimmi in che modo la tua vita sarebbe diversa e cerca di descriverlo con quanti più dettagli possibili.”

Fico, eh? Io non ci avevo mai pensato a chiedermi le cose così. Chiedendole veramente come se dovessi rispondermi e non soltanto pensando al fatto che mi sento di merda la maggior parte del tempo che passo sveglia.

Se funziona? Sissignora, funziona. Dare un nome all’inquietudine funziona sempre e per cambiare dobbiamo prima capire che cosa vogliamo cambiare. Basta questo per togliersi i problemi dalle palle? Assolutamente no ma tutti cammini del mondo cominciano sempre con primo passo, come direbbe il mio invidiato biscotto cinese.

Olimpia

 

2- Buonasera, vorrei chiederle cosa pensa dell’orgoglio di una persona sopratutto quando si impunta nelle sue decisioni e dice di no ritornare mai indietro. Come bisogna comportarsi con queste persone? E come posso fargli capire che mettere da parte l’orgoglio non significa ritornare indietro ma maturare?

M.

 

Cara M. tu sei un tesoro ma non darmi mai più del lei che poi mi risento dottoressa e mi viene da ridere perché mi ricordo della mia prima esperienza da psi, in un ospedale, dove pensavano davvero che fossi the doctor perché avevo il camice bianco, 19 anni e le maniche arrotolate sette volte perché quel coso era enorme e io non smettevo mai di sembrarmi più la garzona del macellaio della Coop che qualunque altra cosa.

Mi sembra di fiutare che stiamo parlando di un maschio che, ahinoi, non ti vuole e non di un gruppo di persone. Potrei sbagliarmi ma voglio giocare d’azzardo.

Allora, io dell’orgoglio della gente penso tutto e penso niente però una cosa la so: quando qualcuno decide qualcosa, se noi cerchiamo di fare in modo che cambi idea, quello si impunta di più e non ti darà mai ragione. Anzi, più ci provi e meno ci riesci. Più ci provi, più rischi che non solo non ti daranno ragione ma non vorranno proprio più sentire nessun tipo di spiegazione. Perché non c’è niente di più sacro, più immobile e più cocciuto delle decisioni che prendiamo. Semplicemente perché abbiamo la naturale tendenza a pensare di avere più ragione noi di quella che hanno gli altri. Perché? Perché mia cara, non c’è nessun cervello con cui passiamo più tempo del nostro, nessuna anima, nessun pensiero. Noi conosciamo tutte le sfumature, gli altri no, quindi che cazzo vogliono da noi?

Se ci pensi è proprio per questo che anche tu pensi di avere più ragione degli altri a dire che gli altri si stanno sbagliando. Ma tranquilla, non è una cosa che non capita mai. È una cosa che capita sempre. Sta capitando anche a me mentre cerco di spiegarti le mie di ragioni.

Con queste persone bisogna prendere spazio e prendere tempo, voglio dire farsi da parte e aprire pure la porta. Secondo te, se quelli vogliono uscire e tu ti metti davanti, non aumenterà la loro voglia di scappare e di avere ragione? Noi tutti quanti vogliamo sempre scoprire come sono le cose che ancora non abbiamo e il perché lo spiegherò meglio un’altra volta altrimenti attacco il siluro.

Dai il buon esempio, metti da parte il tuo orgoglio e intanto vai avanti maturando tu e lasciando andare chi sta cercando di aprire la porta. Tanto solo se li lasci uscire e vedono il resto possono avere l’occasione per capire che magari invece avevi ragione tu e che dentro si stava meglio di come si sta fuori.

Olimpia

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