Goodbye my love hello solitudine. Il giro di giostra è finito e ti hanno chiesto di scendere come si fa con i cavalucci che hanno i meccanismi arrugginiti. Tu non sai perché, io nemmeno, dio nemmeno, la controparte, di solito, nemmeno.
E infatti non staremo qui a fare l’autopsia dei motivi e delle ragioni come se fosse la divisione alla lavagna tra buoni e cattivi. A zì, t’hanno mollato, shit happens. Non sei né il primo né l’ultimo a farti questo giro obbligato in purgatorio e lo sai pure te. Per questo voglio raccontarti di alcune cose che secondo me possono rivelarsi grandissime botte di culo, se solo sarai disposto a vedere la medaglia di questo rovescio.

Prima di fare la lista ti voglio dire una cosa: mai al mondo ti direi che sono proprio 7, possono essere infiniti. Ma non potranno mai essere zero. Dico 7 come i peccati capitali, le virtù teologali, i nani. Dico 7 più che altro perché la matematica ci rassicura e ci fa sentire meno in colpa di essere esseri finiti in uno spazio e tempo infinito. Anzi, dico 7 perché quando prendevo 7 a scuola sapevo sempre che ero abbastanza giusta per essere né la migliore né la peggiore, ma il massimo che potevo essere con le energie che avevo addosso.

1- Da oggi sei libero di fare schifo. Esatto, ho detto schifo. Se sei una donna devi assolutamente approfittare del momento per concederti una volta tanto il lusso di farti crescere i peli come si deve e prendere un appuntamento postdatato per farti una ceretta come quelle che facevi quando ti sembrava una cosa esotica, perché hey, lo sappiamo tutte e due che l’estate è un casino e i mezzi casalinghi non sono la stessa cosa e che ci rompiamo le palle a correre sotto la doccia col tosaerba prima di ogni meeting lungimirante. Se sei un uomo, tuttapposto amico mio, non devi cambiarti per forza i calzini tutti i giorni ma sopratutto non devi preoccuparti se stasera hai voglia di grattarti le palle e niente di più. Lo potrai fare indisturbato. E senza quel martello pneumatico che ti annaffia le orecchie e ti incita a crescere e maturare come si fa co’ le piante.

2- Cogli l’occasione per risentire vecchi amici. Quello lì che s’è sposato e ha sfornato una pagnotta, bravi, quello. Che so mesi che dici domani domani e pure se forse non avete più un alfabeto in comune, avete un sacco di ricordi. Eddai che ci hai pensato spesso, prendi du pastarelle sotto casa e vagli a dire che gli vuoi bene. Coccolare il nostro passato fa bene al nostro futuro, non essere egoista. E poi comunque, come ti ascolta un vecchio amico, nemmeno tua mamma quando hai voglia di piangere. Gli puoi fare due palle così e imperterrito terrà botta con la tipica calma orientale di chi è passato dall’altra parte della barricata.

3- Risenti la musica che sentivi quando eri un adolescente brufoloso e pieno di passioni. Risentila a tutto volume, piazzati i Nirvana o chi per loro a palla e balla come faceva Accorsi Jr. roteando le braccia aperte in mezzo al prato. Fallo sotto la pioggia, fallo sotto la doccia, fallo mentre esce il caffè o mettiti le cuffie per andare a buttare la monnezza, ma fallo. Nessuno ti giudica, nessuno ti darà del mainstream, indie, vattelapesca, perché stavolta sono solo cazzi tuoi. Tuoi e dei tuoi vecchi idoli, che ti faranno sentire pieno di brufoli di nuovo, ma anche pieno di passioni che nessun altro deve capire. E pieno di futuro incerto e maledetto.

4- Guardati allo specchio. Sì, semplice dici? Ma quando mai? Hai passato del tempo a guardarti attraverso gli occhi di un altra persona e ti sei dimenticato che le tue chiappe oppure la tua panza, hanno stretto un legame clandestino con la forza di gravità. Coraggio eroi, guardatevi bene e ditevi se non c’è per caso qualche pezzo che avete trascurato come si fa con una casa abitata da tanto tempo. Guarda quella macchia di umidità che hai negli occhi e sfodera tutta la sapienza dei tutorial per ristrutturare le stanze più trascurate. Sei di nuovo sul mercato, datti una rinfrescata per dio.

5- Sei di nuovo sul mercato. Oh cazzo. Puoi piano piano pensare che ad un certo punto ti arriverà uno di quegli sguardi che il tuo ex amore ormai lanciava solo ai pranzi della domenica. Invece adesso hai l’occasione di svettare in mezzo a una tavolata di antipasti freddi. Basta fare il pollo mascherato da aragosta, il potere dei primi sguardi è una roba fenomenale. Del primo bacio, dei primi messaggi, delle prime nuove occasioni per rovinare tutto da capo come se fosse la prima volta. Ao, ma hai capito che ficata?

6- Goditi questa nostalgia. Oh, la nostalgia. Bisogna esserne grati e accendere un cero perché ogni malinconia è una cicatrice di felicità. E le persone con i graffi hanno un sex appeal che sovrabbonda. Sono giustificate se fanno errori, se hanno bisogno di essere venute a prendere, se a metà festa vogliono andare a casa, se fissano le stelle o solo il vuoto più del necessario. Nessuno ti dirà niente perché tu, eroe, sei un cazzo di superstite. Al massimo ti chiederanno con timidezza come stai e tu potrai rispondere, senza imbarazzo o aspettative: Sto di merda. Sto di meeerda!!! E ricevere quel misto di rispetto e timore che ricevono tutte le vittime dei disastri naturali. Hai presente un pugile dopo un incontro quanto sembra saperla lunga, si? Che sia KO o tutto OK non importa. Ha combattuto e si vede.

7- Dulcis in fundo. Toccare il fondo ti è concesso, lì dove sono gli abissi troverai le cose che in superficie non si vedono. Non avere paura se è tutto buio, lo sguardo poi si abitua e tu sarai l’avventuriero che si spingerà oltre, che viaggerà dove molti non azzardano, che vedrà piccole luci lì dove l’occhio non arriva. Nessun grande poeta ha mai scritto niente perché traboccava di felicità et joie de vivre. La creatività viene dalla mancanza, il vuoto dal pieno, la rivoluzione dalle regole imposte. E allora, mio eroe, raccatta quelle palle, mettile al centrocampo e ricorda che il tiro stavolta sta a te.

Miei nostalgici eroi, voi che state lì a contorcevi di dolore, questo non è un consiglio, questo è un dovere. La vita non è mai quello che ci capita, non è un terremoto o un’onda anomala, è più quello che riusciamo a farci con quello che ci capita. Ti hanno dato merda, allora bonifica, ti hanno dato diamanti, allora rivendili, ti hanno hanno detto che non eri abbastanza, allora head up e dimostra a tutti che sei meglio di quanto pensavi di essere. Non è una cosa ovvia, non è una passeggiata di salute ma è la tua occasione per avere un’altra opportunità di dire al mondo, di dire alla parte più severa di te stessa, “Se pensavi che non ce l’avrei fatta avevi ragione. Questa la vinci a tavolino, stattene in cima alla classifica, io vado a volare solo, come fanno le cazzo di aquile reali. E guardami volare, perché io non conosco rancori né vendette. La dimenticanza è l’unico perdono e l’unica vendetta.”

Palla tua.

Olimpia Parboni Arquati

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